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INVICTUS BLOG

“ABS ARE MADE IN THE KITCHEN”, GLI ADDOMINALI SI COSTRUISCONO IN CUCINA

A cura di Melissa Zino

Ricevo ogni giorno tantissime domande che possono essere riassunte in un solo grande quesito: “Come faccio ad avere una pancia piatta e a sviluppare gli addominali? Mi alleno tantissimo in palestra ma il tanto odiato girovita non migliora!” Così, eccomi ancora qui a parlare di alimentazione ma questa volta legata ad un tema che si riflette in modo evidente sull’aspetto fisico e che riscuote grande interesse sia tra gli uomini che tra le donne.

Anche per sorridere si attivano i muscoli addominali, per cui smile!

Anche per sorridere si attivano i muscoli addominali, per cui smile!

Sì avete capito bene, parleremo di alimentazione, almeno in prima istanza e, solo in un secondo momento, ci concentreremo sull’esercizio fisico perché come preannuncia il titolo di questo articolo “Abs are made in the kitchen”, gli addominali si costruiscono in cucina. E se doveste nutrire ancora dei dubbi su questa teoria, ecco la famosa piramide esemplificativa dove, come potete vedere, alla base c’è la nutrizione, mentre lo sport è al vertice. Il nostro corpo è una macchina e come tale dobbiamo fornirgli il giusto carburante. Se la vostra auto è un diesel e fate il pieno con la benzina verde, il motore ne risentirà. E la stessa identica cosa succede al vostro organismo.

Le fondamenta le costruite con ciò di cui vi nutrite.

Le fondamenta le costruite con ciò di cui vi nutrite.

Quindi toglietevi dalla testa sessioni estenuanti di addominali e, invece, ponete maggiore attenzione a ciò che mettete in tavola. Se fate 1000 sit-up in palestra e poi a cena indulgete in cibi grassi, unti e fritti avrete fatto tanta fatica per nulla! Con questo non voglio dire che io non alleno il mio core (anche se, in tutta sincerità, non sono tra i miei esercizi preferiti, anche a causa di un un mio problema strutturale alla colonna vertebrale) ma sicuramente ripongo maggiore cura nel modo in cui mi nutro, evitando tutti quegli alimenti che creano senso di gonfiore, pesantezza, difficoltà nella digestione e rallentamento del transito intestinale. E poi, potrete rimanere sorpresi da quanti esercizi ci sono in cui si mettono in moto questi muscoli senza essere così specifici per l’addome.

One-harm handstand

One-harm handstand

Quindi, a questo punto, mi chiederete: “Cosa devo mangiare?” Se pensate che il processo sia immediato e dalla sera alla mattina vi troverete la famosa ‘tartaruga’ state già iniziando col piede sbagliato. Come tutti i processi di cambiamento e soprattutto, come ben sottolineato anche dalla filosofia alimentare dell’Intuitive Eating che seguo personalmente e che vi ho illustrato a grandi linee nell’articolo precedente, il miglioramento deve essere graduale e progressivo per poter essere definitivo. Credo che molti di voi, come lo ero io all’inizio, siano confusi sulla strategia da adottare, colpa anche della miriade di magazine, trasmissioni televisive, blog, libri, siti internet e pareri più o meno autorevoli. Io personalmente sapete cosa ho fatto? Ho resettato tutto e ho ricominciato dalle basi, 4 principi molto semplici:

1 IDRATAZIONE: bere molta acqua (io personalmente non bevo acqua minerale ma tè verde perché non riesco a digerirla ma, si sa che ognuno ha le sue particolarità che vanno rispettate ed onorate ed anche questo tema lo affronteremo a breve). Il corpo deve essere perfettamente idratato e occorre bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno. Sempre, sia in estate quando fa caldo e l’urgenza della sete è percepibile, sia in inverno quando il termometro va sottozero e forse, vi andrebbe di più una cioccolata calda. Esistono anche dei piccoli trucchi per indurci a bere di più ma, anche questo sarà argomento di un prossimo articolo. (Uhhh, quante cose di cui vi devo parlare! Almeno così, spero continuerete a seguirmi!)

La mia bottiglia di the verde mi segue ovunque durante la giornata

La mia bottiglia di tè verde mi segue ovunque durante la giornata

2 ELIMINAZIONE DELLO ZUCCHERO BIANCO RAFFINATO: ho completamente eliminato il consumo di zucchero bianco raffinato e di tutti quei cibi che lo contengono (e non potete immaginare in quanti alimenti insospettabili è invece presente!). Per dolcificare le mie bevande uso la Stevia, un dolcificante naturale al 100%, estratto dall’omonima pianta. In alternativa utilizzo anche il miele e lo sciroppo d’acero, preferibilmente biologici.

3 RIDUZIONE AL MINIMO DEI CIBI CONFEZIONATI E PROCESSATI: prendete una confezione di un qualsiasi alimento al supermercato. Leggete gli ingredienti. Se la lista prosegue dopo il terzo/quarto riponetelo sullo scaffale. Se voglio mangiare un cracker perché dovrei mangiare molto di più che farina, lievito, acqua e sale? Addensanti, coloranti, conservanti e tutto cioè che finisce per ‘anti’ non finisce invece nel mio carrello.

Il mio carrello trabocca di frutta, verdura, pesce e carni bianche, alimenti freschi e salutari.

Il mio carrello trabocca di frutta, verdura, pesce e carni bianche, alimenti freschi e salutari.

4 CONSUMO DI CEREALI INTEGRALI ED ELIMINAZIONE DI QUELLI RAFFINATI: consumo quasi esclusivamente cereali veramente integrali (pasta, riso, pane e altri cerali quali orzo, farro, kamut, avena, cous cous, ecc.). Sapete perché ho scritto veramente? Provate a prendere un qualsiasi alimento che in etichetta è identificato come integrale. Leggete la lista degli ingredienti. Sorpresi di trovare la farina bianca 00 come primo e principale ingrediente? Sì, le aziende lo possono fare purtroppo ma voi potete scegliere!
In ultimo, vi lascio riflettere su questa ‘agghiacciante’ vignetta!

Siamo ciò che mangiamo. Al fine di raggiungere il benessere psico-fisico tenete presente che la dieta incide per il 70%, mentre l’esercizio fisico solamente per il restante 30%.

Siamo ciò che mangiamo. Al fine di raggiungere il benessere psico-fisico tenete presente che la dieta incide per il 70%, mentre l’esercizio fisico solamente per il restante 30%.

 

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