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CHICAGO BOUND

A cura di Melissa Zino 

Buongiorno ragazzi! Chi mi segue su Instagram è già a conoscenza del fatto che sono appena rientrata da Chicago, dove ho trascorso circa una settimana. Oramai sapete tutti che quando ho bisogno di ossigeno io devo, sì devo proprio, recarmi nei miei amati States. Il mio cuore appartiene a Los Angeles, che oramai considero la mia seconda casa, ma questa volta ho deciso di visitare quella che molti definiscono una delle più belle città degli USA, Chicago. In effetti, come si può dar loro torto? E’ stupenda, forse una delle più affascinanti metropoli in cui io sia mai stata. Ma andiamo con ordine, ho tante cose da raccontarvi. E non vorrei farvi semplicemente un resoconto di viaggio, ma mi piacerebbe più che altro fornirvi alcuni consigli ed indicazioni per riuscire ad unire il piacere del viaggio al rispetto di un healthy lifestyle che, si sa, quando ci si allontana dalla propria routine è sempre più difficile da mantenere.

sunset

Tramonto sulla city dal Navy Pier

Sono partita lunedì mattina molto presto da Malpensa e ho deciso di portarmi la colazione da casa, sapendo che le alternative offerte dall’aeroporto non sarebbero state un granché e, dovendo già consumare i miei successivi due pasti a bordo dell’aereo, non volevo peggiorare ulteriormente la situazione. In aggiunta l’American Airlines non brilla tra le migliori compagnie aeree per servizio e cibo offerti, esattamente identico e poco commestibile sia all’andata che al ritorno: riso scotto, pollo annegato in una non ben definita salsa, verdure in umido ed insalata mista. In compenso sono stati voli molto tranquilli che mi hanno permesso di dormire beatamente. Non mi ero portata né pc né libri appositamente per non cadere nella tentazione di mettermi a lavorare o studiare.

Vari momenti del viaggio

Vari momenti del viaggio

Arrivati a Chicago ci siamo subito diretti al nostro hotel, The Godfrey Hotel Chicago, che consiglio vivamente: un ottimo spa boutique hotel a dieci minuti a piedi dal Magnificent Mile. Disfatte le valigie, siamo scesi per passeggiare nei dintorni e riattivare la circolazione dopo tutte quelle ore di viaggio. Il clima è stato abbastanza clemente per tutta la durata del nostro soggiorno, ad eccezione di una mezza giornata, per cui è risultato molto piacevole girovagare a piedi, esplorando i vari quartieri. Non potevo, come da tradizione, non fiondarmi subito dentro uno Starbucks. Qui le mie scelte si aggirano sempre tra hot black tea, Americano o soy latte con una bustina di Splenda. Mi raccomando state alla larga da tutto ciò che inizia con caramel e compagnia bella, vere bombe caloriche e ammassi di zucchero. Come dico sempre, “Don’t drink your calories”. Fate attenzione anche al cibo offerto, la maggior parte non è molto salutare anche se nell’ultimo periodo questa catena ha cercato di ampliare la sua offerta healthy.

The Godfrey Hotel Chicago e l'immancabile tappa da Starbucks

The Godfrey Hotel Chicago e l’immancabile tappa da Starbucks

La sera stessa ho deciso di recarmi da Chipotle, una catena di mexican fast food in cui è possibile trovare del cibo più salutare rispetto alla media e, non avendo particolare appetito, ho scelto di dividere una bowl di riso integrale, pollo, black beans e guacamole davvero ottima. Il mattino successivo invece, ho fatto scorta di frutta fresca, acqua e un non fotografato latte di soia presso Whole Foods. I supermercati americani offrono una varietà di prodotti che non ha eguali: l’America è fatta da tante contraddizioni è anche il cibo non si esime da questa regola. Accanto a distese di sugar cookies e cupcakes trovi frutta e verdura di ogni genere e tipo. Di fianco a filanti mac ‘n cheese ti propongono cereali e legumi di ogni specie e provenienza. E subito dopo montagne di alette di pollo fritte puoi intravedere petti di pollo e filetti di pesce senza la minima traccia di condimento. Insomma ce n’è davvero per tutti i gusti, occorre semplicemente fare delle scelte intelligenti e saper mantenere un certo equilibrio.

Prima cena e colazione in quel di Chicago

Prima cena e colazione in quel di Chicago

E quando parlo di equilibrio mi riferisco alla capacità di saper bilanciare i vari pasti ed alimenti durante tutta la durante del soggiorno all’estero. Non si tratta di certo di rinunciare in toto all’offerta gastronomica locale, soprattutto se è molto differente da quella abituale. Assaggiare la cucina tipica di un luogo fa parte dell’esplorazione della sua cultura e non potrei mai farne a meno. Si tratta solo di fare scelte oculate e di non indulgere eccessivamente ma cercare sempre di rispettare una certa quota di carboidrati, proteine e grassi per ogni pasto. Qui sopra potete vedere due colazioni agli antipodi: a sinistra mi sono concessa un glazed donut con un latte di mandorla mentre a destra ho preferito optare per uova sode, frutta fresca e acqua minerale. Sapete che amo i donut e in particolare quelli di Dunkin’ Donuts non me li farei di certo sfuggire per nulla al mondo!

E' tutta una questione di equilibrio!

E’ tutta una questione di equilibrio!

E poi, in mia discolpa per qualche peccato di gola di troppo, posso addurre il fatto che ho girato Chicago a piedi in lungo e in largo. Non indossavo un contapassi per cui non potrei dirlo con certezza ma di sicuro facevamo dagli 8 ai 10 chilometri al giorno e questo ha contribuito allo smaltimento dell’eventuale surplus calorico introdotto. Oltre al fatto che camminare è il modo migliore per non perdersi nessuno scorcio della città, è sicuramente la scelta migliore da fare per rimanere attivi anche in vacanza.

Skyscrapers

Skyscrapers

E parlando sempre di attività fisica, come avrete avuto modo di vedere, ho fatto qualche workout mattutino direttamente nella palestra dell’hotel. In primo luogo avevo necessità di fare una settimana di rest dai miei allenamenti intensi e, in seconda istanza, non volevo rischiare di essere troppo stanca poi durante la giornata e non godermi appieno la visita della città e tutte le attività che avevo programmato. Mi sono limitata a tre semplici workout costituiti da 30 minuti di ellittica e altri 30/40 minuti di esercizi (squat, affondi, Russian twist, alzate laterali, ecc.) con manubri e/o slamball eseguiti in circuito senza esagerare troppo con il carico.

Workout in Chicago

Workout in Chicago

Prima di concludere questo post infinito che spero non vi abbia annoiato e prima di lasciarvi i miei consigli finali su come gestire una vacanza o un viaggio di lavoro al meglio, vorrei farvi vedere ancora una carrellata di alcuni dei miei pasti per farvi comprendere appieno come sia possibile non rinunciare a nulla ma nello stesso tempo non farsi assalire dai sensi di colpa per aver rovinato i risultati raggiunti fino a quel momento. In senso orario: flatbread integrale con tacchino, spinaci e cranberry da Panera; pancake con fragole fresche (ne ho mangiati solamente due in verità ;)) da Eggsperience; zuppa di lenticchie e quinoa con pollo, funghi e spinaci da Corner Bakery Café; deep-dish pizza (la seconda miglior pizza al mondo al di fuori dell’Italia dopo quella di Bastianich della sua Pizzeria Mozza) da Pizzeria Uno; riso integrale, broccoli e pollo con avocado e mango da Chili’s; insalata con ceci, noci, avocado e mirtilli rossi da Manhattan’s Deli in aeroporto.

Balance, balance, balance

Balance, balance, balance

L’unico punto sul quale devo assolutamente migliorare durante i miei soggiorni all’estero è il consumo di acqua. Generalmente bevo 3-4 litri di acqua e/o thé verde al giorno mentre quando sono in viaggio per la scomodità di portare nella borsa già stracolma di roba la mia cara bottigliona d’acqua, spesso ci rinuncio, bevendo solamente quando ne ho l’opportunità e riducendo così drasticamente l’introito di liquidi che mi creano una leggera ritenzione idrica riscontrabile al ritorno.

Ed ecco infine, come promesso, i miei consigli:

  • Non sprecate calorie scegliendo bevande gassate o altamente ricche di zucchero ma preferite sempre l’acqua minerale.
  • Cercate di ridurre al minimo l’utilizzo dei mezzi pubblici, dei taxi, delle scale mobili e degli ascensori e preferite lunghe camminate a piedi.
  • Concedetevi le prelibatezze locali cercando di bilanciare l’introito calorico e soprattutto l’assunzione dei vostri macros con i pasti successivi.
  • Rilassatevi e godetevi l’avventura che non è ciò che si fa o non si fa in pochi giorni a rovinare un percorso orami ben avviato! Enjoy!

Ed ora che ho ricaricato le mie pile, ho respirato ossigeno puro nei miei adorati USA, sono nuovamente piena di energia, vitalità, motivazione e determinazione necessarie per affrontare questa primavera 2016 ricca di nuovi progetti e collaborazioni…sono in arrivo tante novità, per cui continuate a seguirmi e le scoprirete strada facendo!

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